Agire in tempo dove il problema si presenta.

Questo è l’obiettivo del programma di screening per l’individuazione precoce del tumore al seno.

Poiché non è sempre possibile prevenire l’insorgere del tumore, occorre vigilare affinché, se si presenta, possa essere diagnosticato in una fase iniziale.

Il fattore tempo è determinante.

Occorre subito dare un po’ di serenità a chi ci legge dichiarando che, a fronte di decine di migliaia di esami di screening effettuati ogni anno, il numero di tumori è, percentualmente, molto basso. I numeri dell’attività dello screening mammografico dell’ultimo periodo ci dicono che: negli anni 2020-2021 oltre 124mila donne hanno aderito al programma di prevenzione sottoponendosi alla mammografia. Di queste, per poco più di 8.700 è stato necessario effettuare delle indagini di approfondimento che 731 casi hanno portato a una diagnosi di patologia neoplastica.

In sintesi su 124mila donne che nel biennio 2020-2021 hanno risposto “io ci sono” al programma di screening mammografico, sono state 731 quelle alle quali è stato effettivamente diagnosticato un tumore.

Per il 25% delle donne è stato individuato un carcinoma in-situ, quindi non infiltrante. Per i tumori di gravità maggiore gli interventi sono stati di tipo conservativo nella maggior parte delle situazioni (79%).

Un’importante campagna di controllo collettivo per sconfiggere precocemente il cancro

I numeri sono significativamente sbilanciati a favore della salute.

Il cancro al seno è la patologia oncologica più frequente nella donna (30,3% di tutti i casi di tumore) e con risvolti anche pesanti nella vita delle donne colpite.

Però, grazie a una campagna capillare e continuativa di diagnosi precoce rivolta a tutte le donne del Friuli Venezia Giulia, gli effetti positivi in termini di minore invasività delle cure e sopravvivenza negli anni sono stati innegabili. Per questo

aderire alla campagna di screening della mammella è una delle migliori scelte da fare

assieme ad una vita sana ed equilibrata, per prendersi cura della propria salute.

Screening mammografico la diagnosi precoce salva la vita.

In Friuli Venezia Giulia il programma screening mammografico, ovvero di diagnosi precoce del tumore della mammella è rivolto gratuitamente a tutte le donne fra i 45 e i 69 anni. Se una donna aderisce in modo continuativo alla campagna, l’età viene innalzata fino ai 74 anni.

Perché la scelta di questa fascia d’età? Secondo gli studi internazionali è proprio in questo arco temporale di vita che si riscontra la maggior parte dei tumori al seno: per gli esperti dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC)

aderire alle campagne di diagnosi precoce tra i 45 e i 69 anni può ridurre la mortalità fino al 40%.

In questa fascia d’età è quindi fondamentale sottoporsi alla mammografia perché si possono individuare lesioni, anche molto piccole, che ancora non provocano sintomi e non si sentono con la palpazione.

La domanda allora è: cosa fare per aderire al programma di diagnosi precoce? La Regione Friuli Venezia Giulia ha organizzato un programma di screening rivolto a tutte le donne rientranti nella fascia d’età tra i 45 e i 69 anni. Ogni due anni le donne residenti in regione vengono contattate telefonicamente dal Call Center regionale dal numero 040 0647837 per essere invitate a sottoporsi alla mammografia. Ognuna può concordare la data più consona con i propri impegni ed eventualmente, con una semplice telefonata, spostarla in caso di necessità.

Alle donne non contattabili negli ultimi due anni per i più svariati motivi (come ad esempio il mancato aggiornamento del numero telefonico) vengono inviate delle lettere per posta ordinaria con invito a telefonare direttamente al Call Center per concordare una data per lo screening.

Veniamo al “cosa si fa”.

La diagnosi precoce del tumore della mammella che, come anticipato, permette di individuare lesioni anche molto piccole, si effettua tramite una radiografia delle mammelle. L’esame, che si svolge in pochi secondi, non è invasivo né doloroso, la donna può avvertire un fastidio per la necessità di comprimere il seno tra due piani che tuttavia è di brevissima durata.

Per raggiungere tutte le donne del nostro territorio gli esami per lo screening mammografico sono effettuati all’interno di un’Unità Mobile (in pratica un laboratorio radiografico su ruote) che si sposta in vari punti del Friuli Venezia Giulia.

Importante una precisazione: le strumentazioni in dotazione alla campagna di screening mammografico sono le più aggiornate e tecnologicamente più evolute.

A gestirne le funzioni vi sono dei team altamente qualificati. Inoltre, per ogni mammografia, è prevista una “doppia lettura”: sono cioè due i radiologi che leggono separatamente l’immagine proprio per aumentare il livello di accuratezza della refertazione.

Gli specialisti incaricati sono medici che si dedicano massivamente a questa attività, per cui il loro livello di preparazione ed esperienza è molto elevato.

La risposta arriva a casa.

L’esito dell’esame, se negativo, entro poche settimane viene inviato con una lettera al proprio domicilio.

Se invece l’esame ha evidenziato immagini dubbie o anomalie, si viene contattate telefonicamente per sottoporsi ad altri approfondimenti.

Attenzione: questo non significa necessariamente che sia stato diagnosticato un tumore, ma solo che occorre fare altri esami per escluderne la presenza.

In particolare nelle donne che si sottopongono per le prime volte agli screening mammografici la percentuale degli approfondimenti è più elevata: questo si verifica sia per la conformità anatomica delle donne specie in giovane età, sia perché i radiologi refertatori, in assenza di precedenti esami di confronto, possono necessitare di ulteriori esami al fine di emettere la risposta corretta.

Il programma di screening è oggetto di costante monitoraggio per garantire l’elevato standard dei livelli qualitativi offerti.

Il Friuli Venezia Giulia è una delle Regioni italiane che presenta un livello di adesione molto elevato alla campagna e, quindi, risultati positivi per le diagnosi precoci. Ed è per questo che occorre sottolineare che con lo screening mammografico la diagnosi precoce salva la vita.