Ci sono esami che mettono a disagio già dal loro nome. Perché magari hanno una denominazione un po’ misteriosa e, chi li deve subire, se un po’ sensibile e impressionabile, già per questo rischia di inquietarsi.
Uno di questi esami è il Pap test che mira ad individuare precocemente le alterazioni che, in futuro, potrebbero anche trasformarsi in un tumore. Sveliamo allora perché il test si chiama in questo modo così, forse, un po’ di calma già la recuperiamo. E poi capiamo anche come funziona così da riprendere la piena serenità
Due esami per lo screening della cervice uterina.
Allora, per prima cosa ricordiamo che all’interno delle attività di prevenzione promosse a livello nazionale e affidate dalla Regione Friuli Venezia Giulia all’organizzazione dell’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute, vi è la campagna di prevenzione dei tumori della cervice uterina.
Questa campagna di screening, come vedremo in seguito, si articola in due diversi esami che vengono proposti alle donne a seconda dell’età: dai 25 ai 29 anni l’esame proposto è il Pap-test, successivamente fino ai 64 anni l’esame proposto è l’’HPV-DNA test
Pap test: perché si chiama così?
Il Pap-test ha un nome strano e in tante si saranno chieste perché si chiama così e, se non l’hanno mai fatto, in che cosa consiste.
Perché si ha questo nome?
Perché ad inventare il Pap-test è stato, ormai quasi un secolo fa, un geniale medico greco naturalizzato negli USA: Georgios Papanicolau.
Il nome del test quindi indica le prime tre lettere del grande ricercatore che lo ha inventato: infatti i colleghi americani, avevano simpaticamente soprannominato Papanicolau “doctor Pap”.
Da sottolineare che Papanicolau scoprì le potenzialità diagnostiche di quello che viene anche chiamato “striscio cervicovaginale” più o meno verso la fine degli anni Venti del Novecento: si può davvero affermare che l’intuizione del medico greco fu di eccezionale valore per la prevenzione oncologica.
Infatti ancora oggi il Pap-test è considerato l’esame più efficace per il monitoraggio dello stato di salute delle donne fra i 25 e i 29 anni.
In tempi più vicini a noi, grazie all’evoluzione della ricerca, il Pap-test è stato affiancato da un’altra indagine: si tratta dell’HPV-DNA test che, invece, si rivolge alle donne tra i 30 e i 64 anni d’età.
Questo test ricerca l'eventuale presenza del papilloma virus patogeno la cui infezione prolungata può determinare la comparsa di lesioni cancerose.
Tale infezione, frequente nelle giovani, regredisce spontaneamente nell’80 % dei casi, motivo per cui è indicato per le donne con una età a partire dai 30 anni.
Il Pap test e HPV-DNA test: ogni quanto farlo?
È stato scientificamente provato che l’aver sottoposto per decenni migliaia di donne al Pap test, al quale ora si affianca anche l’HPV-DNA test, ha contribuito a ridurre in modo sensibile la mortalità per tumore della cervice uterina.
A determinare il successo di una campagna di screening è la costanza
Per le donne tra i 25 e i 29 anni il Pap test può essere fatto ogni 3 anni. Invece, poiché il tumore del collo dell’utero ha uno sviluppo molto lento, le donne fra i 30 e i 64 anni possono sottoporsi all’HPV-DNA test ogni 5 anni: un intervallo di tempo che si ritiene adeguato per una prevenzione efficace.
Due esami simili
I due esami si effettuano allo stesso modo: utilizzando uno speciale spazzolino, si raccoglie una piccola quantità di secrezioni dal collo dell’utero andando poi ad analizzarlo per verificare che non vi siano alterazioni dei tessuti o presenza del virus HPV.
Questo tipo di indagine non è dolorosa
certo ogni persona è sensibile in modo diverso e per qualcuna potrà forse essere fastidioso, ma molto dipende dalla sensibilità individuale e dalla delicatezza usata da chi esegue l’esame.
La modalità di raccolta del materiale da esaminare non comporta alcun tipo di rischio per la donna anche se nei giorni successivi potrebbero verificarsi delle piccole perdite di sangue.
In caso di dubbio è sempre meglio rivolgersi al medico.
Una lettera per aderire allo screening
Periodicamente le donne in età utile vengono contattate telefonicamente dal Call center regionale dal numero 040 0647837 per fissare l’appuntamento per l’esecuzione del test di screening (Pap-test o HPV-test secondo l’età).
Per le donne non raggiungibili telefonicamente (ad esempio nel caso di mancata risposta alla chiamata o numero di telefono non aggiornato), viene inviata una lettera di invito a contattare direttamente un numero verde regionale per fissare l’appuntamento.
L’esame è gratuito e non serve l’impegnativa del medico.
E poi?
Se lo screening della cervice uterina è negativo entro poche settimane sarà inviata alla persona una comunicazione scritta con l’esito.
Se invece si riscontrano alterazioni, dubbi o altre situazioni richiedenti approfondimenti, la donna sarà richiamata telefonicamente: anche questi esami sono completamente gratuiti.
Il personale sanitario sarà a disposizione della donna per dare ogni delucidazione riguardo agli approfondimenti.
C’è da sottolineare che, se sono state riscontrate alterazioni, queste non equivalgono necessariamente alla presenza di un tumore ma necessitano comunque di approfondimento.
Infine un dato importante: da anni, grazie alle campagne di screening, si sta riscontrando una costante diminuzione dei casi di tumore alla cervice uterina in Friuli Venezia Giulia.